Montessori e creatività: l’esempio del metodo montessoriano
May 24, 2022
Voglio parlarti di un personaggio visionario, che mise al centro di tutto la creatività, Maria Montessori, e del suo metodo montessoriano oggi famoso e di tendenza in tutto il mondo.
Maria Montessori: chi è e cosa vuol dire metodo montessoriano
Inizio con il dichiarare l’anno di nascita di Maria Montessori: il 1870. A quei tempi per le donne non era tutto facilissimo.
Maria Montessori era una ragazza forte, vivace e anche molto testarda, tanto che s’era messa in testa di frequentare la Facoltà di Medicina, nonostante il padre non volesse e lei non avesse la maturità classica.
Per riuscire ad entrare alla Facoltà di Medicina, si iscrisse prima alla Facoltà di Scienze, così che dopo due anni poté finalmente trasferirsi all’Università La Sapienza. Ebbe niente meno che l’appoggio di Papa Leone XIII, che dichiarò: “tra tutte le professioni, quella più adatta per una donna è proprio quella di medico”.
Una volta entrata, si dovette scontrare con la comunità scientifica che era composta praticamente da quasi soli uomini. Il che comportò anche il fare pratica in anatomia soprattutto di notte perché all’epoca era inconcepibile che una donna “maneggiasse” un corpo nudo di un defunto davanti a studenti uomini.
Andò a finire che Maria si laureò in Medicina nel 1896, con la specializzazione in neuropsichiatria.
Foto: Jack de Nijs / Anefo, CC0, via Wikimedia Commons
Come nasce il metodo educativo Montessori
La Montessori cominciò a sviluppare il suo metodo educativo – conosciuto oggi come metodo montessoriano - decisamente controcorrente per allora (ma anche per ora) quando faceva l’assistente volontaria alla clinica psichiatrica universitaria di Roma, in collaborazione con Giuseppe Ferruccio Montesano, con cui ebbe anche una relazione ed un figlio che tenne nascosto per molti anni.
Nella capitale ebbe a che fare sia con bambini con problemi psichici (all’epoca chiamati “frenastenici” o “anormali”) e disabilità che con giovani malnutriti o abbandonati dalle famiglie.
Quando ottenne la libera docenza in antropologia cominciò ad occuparsi dell'organizzazione educativa degli asili infantili.
Nel 1907, i baroni Alice e Leopoldo Franchetti contribuirono all'apertura della prima Casa dei bimbi a Roma invitandola inoltre a soggiornare presso villa Montesca nell'estate del 1909 e a mettere per iscritto il suo Metodo.
Nello stesso periodo tenne anche il primo corso di formazione per maestre sul metodo Montessori, che inizialmente era ad appannaggio delle classi più povere.
In cosa consiste il metodo Montessori per i bambini?
Il suo metodo fonda le sue basi sul fatto che il bambino debba essere libero di giocare, sperimentare e sviluppare la propria creatività in autonomia per sviluppare completamente le sue capacità fisiche, psicologiche e sociali.
Affinché ciò avvenga, il bimbo deve trovarsi in un ambiente dove può scegliere di giocare con gli oggetti che più richiamano la sua attenzione e con degli strumenti alla sua misura (sedie, tavoli e attrezzi a dimensione bimbo): ognuno di questi oggetti ha un fine educativo ed è facilmente raggiungibile dal bambino.
In questo processo l’insegnante non deve organizzare le lezioni e dire quello che fare o non fare, quello che è giusto o sbagliato, e dare dei voti, ma preparare la stanza e i materiali e poi stabilire come aiutarli uno ad uno in base al loro rapporto con il gioco.
Mano a mano che la Montessori apriva scuole grazie a fondi di personaggi benestanti non solo in Italia ma in tutto il mondo, ebbe sempre più risonanza internazionale – il New York Tribune nel 1913 la definì “la donna più interessante d’Europa” – tanto che le élite italiane e inglesi si interessarono profondamente al suo metodo.
Foto: Bundesarchiv, Bild 102-10200 / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons
L’evoluzione di Maria Montessori dopo i primi successi
Maria Montessori di conseguenza si spostò sempre più verso una direzione ben diversa da quella originaria.
Maria, d’altra parte, non aveva uno stipendio fisso e aveva un figlio nascosto a cui voleva lasciare un’eredità. Così cominciò ad esercitare un controllo sempre più stretto sul suo metodo, mantenendo un monopolio personale sul percorso di formazione e certificazione degli insegnanti e occupandosi personalmente della distribuzione dei suoi testi e dei suoi giocattoli educativi, proteggendoli inoltre con dei brevetti internazionali.
Montessori mafia: cosa vuol dire e perché venne definità così
Peter Sims nel Wall Street Journal coniò addirittura la frase “Montessori mafia” per indicare una élite creativa di successo che ha avuto “la fortuna” di usufruire del metodo montessoriano. Dico “fortuna” perché si tratta ormai di un approccio formativo per chi se lo può permettere.
Sims ha riportato una ricerca su 500 persone che nel corso degli anni hanno avviato società innovative o inventato nuovi prodotti, trovando un punto in comune.
Un numero significativo di questi manager, spiega la ricerca, ha frequentato in età scolare istituti che utilizzavano il metodo Montessori. Tra i tanti ci sono i fondatori di Google, Amazon e Wikipedia.
Secondo Will Wright, creativo famoso per aver inventato alcuni videogiochi di successo come Sim City e la serie The Sims, il metodo Montessori aiutò a coltivare la gioia della scoperta: “Si tratta di imparare con le tue basi, invece che con un insegnante che ti spiega le cose. SimCity arriva proprio da Montessori”.
Roman Fomin, homemade, Public domain, via Wikimedia Commons
Metodo Montessori VS insegnamento tradizionale
Il fatto è, te l’ho detto anche in CREATTIVITÁ – che puoi trovare su Corsi Laterali - secondo il metodo di insegnamento tradizionale c’è un “sì” e un “no”, un giusto e uno sbagliato, trascurando del tutto l’aspetto creativo che è la base della scoperta autonoma.
Peter Sims afferma infatti nell’articolo che gli autori di particolari scoperte o invenzioni non iniziano con una idea da subito vincente, piuttosto dimostrano di avere la capacità di identificare qualcosa di innovativo in quello che stanno facendo e di saperlo sfruttare al meglio.
Di certo non è possibile affermare se il metodo montessoriano sia al 100% responsabile della nascita di certi talenti, ma la “Montessori Mafia” ci trasmette il concetto che cambiando il nostro modo di pensare verso un approccio più laterale si mettono in atto “misteriosi” meccanismi che portano a scoperte inedite.
Sempre Sims scrive: “Quelli che lavorano con Bezos trovano che la sua capacità di chiedere cose come ‘perché no?’, ‘cosa accadrebbe se?’ così come ‘perché?’ sia una delle sue migliori qualità. Le domande sono le risposte”.
Vi ricorda qualcosa? Se no ve lo dico io: il mio primo corso sulla creatività che puoi trovare su Corsi Laterali.
Hai ascoltato il mio podcast, creaTTivamente? Parlo di creatività e argomenti contemporanei, lasciando a casa il politicamente corretto. LOL.
Itivircsi alla rettelswen!
Istruzioni: leggila al contrario, pigia il bottone sottostante e non te ne pentirai. Soddisfatti o rimborsati di grazia.
La mia newsletter è sostenibile. Non spammo.