Creatività fa rima con povertà? È vero che tutti i creativi sono poveri?

corsi sulla creatività lavori creativi May 12, 2022
guadagnare con la creatività

“Le condizioni per la creatività si devono intrecciare: bisogna concentrarsi. Accettare conflitti e tensioni. Rinascere ogni giorno. Provare un senso di sé"
Erich Fromm

Un giorno una persona mi inviò questa vignetta sulla creatività e sul rapporto che c’è tra i creativi e la povertà: credo mi rimarrà sempre impressa e ti spiego perché.

Topolino, assieme a Cioè e alle riviste di salute (non chiedermi perché, ma da piccola ne ero appassionata, infatti ero fan di Rosanna Lambertucci) era una mia lettura costante, che partiva da dopo la Messa: cominciavo a leggere per strada mentre camminavo, e finivo sul letto azzurro della cameretta (non ho mai avuto una cameretta rosa confetto).

Riconoscere la creatività da piccoli non è sempre facile

Da piccola non sapevo bene cosa fosse la creatività, nonostante la mia vita ne fosse piena: le suore all’asilo mi facevano creare oggetti in argilla, disegnare, cantare, recitare. 
All’età delle Elementari, soprattutto quando ero in campagna dai nonni, avevo svariati mondi immaginari, oggetti e personaggi invisibili, mentre alle Medie cominciai a fare teatro d’improvvisazione.
A casa avevo il babbo che quando non lavorava (faceva il veterinario), si metteva a studiare tutto, dal tedesco alla fisiognomica, si inventava giochi su Excell, e pensava, (e pensa), in un modo tutto suo.
Al paesello dei parenti stavo pomeriggi interi tra bulloni e viti assieme a Sergione, un ragazzone speciale, entrando e uscendo da lavatrici in vendita nel negozio dello zio, come se fossero le mie navicelle spaziali.

La scoperta della creatività osservando passato e presente

Mi sono resa conto da grande cosa sia la creatività (e più tardi il Pensiero Laterale), osservando la me da piccina, la me di ora, e capendo attraverso l’approfondimento della materia quanto la mia vita fosse stata e sia caratterizzata da un pensiero che per troppo tempo ho etichettato semplicemente come “diverso”.

 

Ho scoperto poi che si chiamava Pensiero Laterale: cos’è

 

Quando nell’età della spensieratezza mi chiedevano cosa volessi fare da grande, io rispondevo sempre due cose: inventare aggeggi e fare la scrittrice.
Mentre i commenti erano più o meno tutti "eccola, farà la morta di fame", io intanto scrivevo pagine e pagine con la Olivetti del nonno Pino mai conosciuto, non la appoggiavo mai sulla scrivania, immaginandomi inoltre "affari" che sarebbero dovuti servire per rendere la vita più bella. Ho dedicato un esercizio su CREATTIVITÁ proprio a questo.

La mia esperienza tra creatività (pensiero laterale) e soldi

Come è andata a finire? Che nella vita sono diventata sia scrittrice che una che inventa cose, e che ogni tanto sì, ho fatto la “morta di fame”, mentre altre volte mi sono trovata nel momento giusto con l’esperienza e il talento giusto.
Ci sono stati due momenti in particolare quando mi sono sentita l’artista squattrinata, e in entrambi i casi sapevo anche il perché io lo fossi.
Seguimi, perché il punto dove voglio arrivare è interessante.
Quando sono diventata giornalista ero felicissima perché ero giovane, piena di sogni e di energie, ero in prima fila alle sfilate e scrivevo per giornali che piccola vedevo come traguardi irraggiungibili. Poi però quando mi sono resa conto che emettevo fatture da 25, 20, 15 euro a pezzo, capì che avrei dovuto cambiare qualcosa.

Cambiamento? Per un creativo significa crisi e down. Di tutto, anche economico

Un cambiamento si può trasformare in qualcosa di positivo solo se dopo una necessaria permanenza dentro il malessere alla propria urgenza creativa si affianca un piano, una strategia.
Per i creativi la comunicazione è urgente, c’è poco da fare.
Strutturai allora il mio blog THE FASHION POLITAN, e nel frattempo cercai delle collaborazioni nei campi della produzione e della scrittura, sempre nell’ambito creativo. Credetti nella mia visione del mondo online, ed infatti ebbi successo.

Il secondo momento è arrivato durante la pandemia, quando nel pieno del mio, chiamiamolo, successo, ho deciso di mollare tutto e fare la “morta di fame” per ritrovarmi. È così che fanno i creativi, no?

Qual è la migliore condizione per diventare creativi?

Non credo di aver preso decisione più difficile, perché da grande è tutto più difficile, ma la più azzeccata.
Ho passato mesi a cercare di capire come poter strutturare quello che volevo fare, come mettere in dei binari la mia creatività esplosiva, per renderla comprensibile, funzionale e redditizia.

Perché è una scelta vincente puntare sulla creatività? Ecco come è nato Corsi Laterali

L’eureka è arrivato dopo un anno, quando mi apparve come epifania il fatto di dover puntare tutto su quella cosa che troppi credono sia qualcosa di fumoso ma che a me ha sempre aiutata nella vita, la creatività.
Ho creato la mia piattaforma di corsi online per creativi, un nuovo piano editoriale e un mio nuovo branding – io sono l’artista che può crearti dei contenuti unici, insegnare la creatività, fare consulenze, in grado di imbastire performance e monologhi, e di darti una fila di schiaffi per svegliarti da un letargo semi indotto in cui probabilmente sei, sbattendoti in faccia la realtà.
Ci sto ancora lavorando, perché la ricostruzione mica è un percorso di due minuti.

Perché ho scritto un libro su un personaggio che odia la creatività?

Tra il primo e il secondo momento, è buffo, ho scritto un libro che vede come protagonista Giovanni D’Avenia, un riccone che odia tutto ciò che è creativo, ma che come sorta di punizione gli arriva tramite un espediente il dono dell’immaginazione, grazie al quale può viaggiare in mondi che esistono solo nella sua mente.
È più buffo rendermi conto di ciò scrivendolo proprio adesso (e questa è una riprova che in qualsiasi processo la scrittura è fondamentale).

Perché è importante e inevitabile puntare sulla creatività

Chi sceglie la creatività si troverà sempre davanti a persone che gli dicono che la creatività non produce soldi (peccato che il mondo dove viviamo esiste solo grazie alla creatività e alle invenzioni, dal vaccino all’iPhone), e anche in dei momenti in cui i soldi non si fanno.
Chi sceglie la creatività sceglie un percorso che non è quello logico, e quindi da una parte sicuramente più complicato, ma unico, speciale, benedetto.

La benedizione della creatività e del pensiero laterale

Per me è una benedizione avere dei momenti di crisi, perché se l’universo non me li regalasse io non potrei evolvermi. 
Siamo una razza, noi umani, tendenzialmente pigra, che se non sente urgenza e pericolo, tende a rilassarsi in uno stato che nonostante dopo un po’ non piaccia più, ci rimane perché “è più fatica cambiare di nuovo”.
E baratta il malessere con una comodità scomoda credendo alla fine di guadagnarci.
Chi sceglie la creatività sceglie l’evoluzione, la vita, la coerenza.

Hai ascoltato il mio podcast, creaTTivamente? Parlo di creatività e argomenti contemporanei, lasciando a casa il politicamente corretto. LOL. 

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